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Le vacanze di cerchio a febbraio

Le vacanze di cerchio a febbraio

Eravamo a pranzo, io e lei, sole. A un certo punto la fanciulla (mi ha espressamente vietato di chiamarla gnoma) mi ha esposto una tesi, a suo dire saldissima, sul gioco notturno delle prossime vacanze di cerchio. Stando a questo teorema, elaborato con la sua amica, quest’anno sarà inevitabile che i capi sveglino branco e cerchio per il gioco notturno, anzichè lanciare il gioco prima di mandare tutti a nanna. Perchè? Il suo ragionamento è, a grandi linee questo: ci sarà il campo di gruppo e dunque anche il reparto. Essendo noto che il reparto viene svegliato per il gioco notturno, è assurdo che lupetti e coccinelle vengano tenuti svegli ed esploratori e guide mandati a dormire. Ovviamente alla base di questo ragionamento c’è l’assoluta certezza di un gioco notturno in comune tra le due unità.

Vacanze di branco e vacanze di cerchio

Non ho idea di come andranno le cose e neppure di come verrà organizzato il gioco notturno. Però, il fatto che mia figlia a febbraio, stia già fantasticando sulle prossime vacanze di cerchio è per me molto bello. Lo ammetto, la teoria mi ha fatto un po’ ridere ma passata la ridarella, ho trovato il lato serio della questione: le vacanze di cerchio sono meravigliose! Se, infatti, a febbraio una coccinella e le sue amiche fanno congetture su qualcosa che accadrà tra sei mesi, questo vuol dire che quelle precedenti hanno lasciato il segno! E non ho dubbi che si tratti di un segno destinato a restare e magari ad arricchirsi.

A questo punto è d’obbligo una divagazione: a sentirle raccontare i giochi notturni degli anni precedenti mi sono tornate in mente le attese nei confronti di questi “eventi”. Sicuramente, il gioco notturno è sempre stato uno dei momenti più attesi delle vacanze di branco prima e dei campi di reparto poi. Così come è stato divertente “captare” le attese, di lupetti e coccinelle, da scolta e da capo. Ammetto infine, di aver rivisto un sacco di scene del passato e di averle trovate simili a quelle evocate dalla fanciulla: la caduta nelle ortiche o nei rovi deve essere un must dei giochi notturni, visto che non manca in nessun racconto. Insomma, che sia a Baueddu nei lontani anni’80 o nelle montagne piacentine del 2018, non c’è gioco notturno che possa dirsi tale senza questo accadimento.

Amarcord a parte, l’entusiasmo verso le prossime vdc mi spinge a una riflessione, mammesca, ma non solo. Le vacanze di branco o cerchio sono un’esperienza fantastica e mai nessun lupetto o coccinella dovrebbe perderla! Il gioco notturno, per quanto atteso, sarà, con quella sua spoverata di mistero, solo una delle tante esperienze che riporteranno a casa. In quella settimana insieme, non chiedetemi perchè, si cresce; si prova l’ebbrezza di sentirsi grandi e al contempo di essere parte di qualcosa di grande. Si fanno tante cose insieme e nulla sembra essere più bello di quel fare insieme. E queste sensazioni, difficili da mettere nero su bianco, sono destinate a fare da sfondo ai ricordi e da base al futuro. Forse è questa una delle “magie”che accompagna l’intero percorso: tutto passa attraverso la concretezza, del gioco, dell’avventura, della strada, del servizio, della condivisione.

Grazie, grazissime…

A questo punto non mi resta che passare ai ringraziamenti.

Il primo va a quel ex colonello dell’esercito inglese, sir Lord Baden Powell, che nel 1908 con una formidabile intuizione pose le basi dello scautismo. Parecchi anni dopo, un grande della pedagogia italiana, Piero Bertolini, attribuirà il successo di questo percorso formativo, diffusosi in tutto il mondo, al connubio di elementi di grande presa sui giovani, esplorazione, avventura, vita all’aria aperta e di gruppo, a un metodo educativo attivo e integrale. Divagazioni accademiche a parte, è lecito pensare che senza il là di B.P, probabilmente, non potremmo raccontare, con un pizzico di nostalgia, le nostre “avventure”. Insomma ” Non ci sarebbe al mondo, vi piaccia o non vi piaccia, nessuno che saluti dicendo Buona caccia“. E dunque, grazie, sir!

Il secondo ringraziamento va ai capi e alle capo delle mie figlie. Se ogni sabato pomeriggio fremono per andare a riunione e nulla appare più grave di “perdere” un’uscita è sicuramente merito loro e di tutto ciò che trasmettono con il loro servizio. Delle attività certo, ma anche del “voler essere proprio lì” a fare ciò che fanno e magari inventano in lunghe riunioni di staff ad orari improbabili. E dunque grazie, grazie, grazie! Se il mondo verrà lasciato un po’migliore di così, non ho dubbi, sicuramente loro avranno contribuito a questo risultato, per quanto piccolo possa apparire.

Il terzo va ai miei capi, a quelli che si sono succeduti negli anni, dal branco alla partenza. E pure a quelli del maritozzo. Eh sì, perchè, col senno di poi, se come genitori abbiamo proposto quest’esperienza alle fanciulle e la proporremmo al piccolo selvaggio ( che già una volta ha tentato di convincere Arcanda a portarlo in uscita) è un po’ anche merito loro. In fin dei conti è la bellezza e la grandezza di quel che abbiamo vissuto, più di ogni moda o teoria, che ci ha spinto a far provare loro quest’esperienza. E le esperienze, raramente, prescindono dalle persone che si mettono in gioco per costruirle. Dunque grazie (e ora spiegatemi come vi è venuta in mente la missione di squadriglia del campo estivo di Monti Mannu e assicuratemi che eravate certi di avere tutto sotto controllo…e dato che ci siete, sicuri che durante la route in Piemonte non ci fossimo persi?)

4 pensieri su “Le vacanze di cerchio a febbraio

  1. Tutto bellissimo quello cge ho letto …. e da capo ultracinquantenne ancora militante dico che troverò sempre il tempo da dedicare allo scoutismo, ovviamente con l aiuto del Signore, perché praticarlo mi ha permesso di aprire dei mondi tanto sconosciuti quanto profondi e interessanti…..i ragazzi sono dei contenitori di ognibene …che bisogna solo tirare fuori. Grazie allo scoutismi ho imparato l ascolto la relazione il dialogo il confronto l’accoglienza la tolleranza l’amicizia la fratellanza e chi piu ne ha più ne metta. Grazie allo scoutismo sempre!

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