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Meningococco B, pensieri intorno alla vaccinazione

Meningococco B, pensieri intorno alla vaccinazione

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Il primo ad essere vaccinato contro il meningococco B è stato, qualche mese fa, lo gnometto. Ieri, invece, è stata la volta delle gnome più grandi. Escluso un po’di male al braccio e qualche linea di febbre il post vaccinazione è stato tutto sommato tranquillo. Lo scrivo perchè, pur non avendo mai avuto dubbi sulle vaccinazioni, la paura degli effetti avversi, quelli gravi, ha sempre fatto capolino nella mia mente. Una paura però che non ha mai superato quella per le gravi conseguenze delle malattie contro le quali si vaccina. E in questo caso la paura si chiama meningite, malattia rara ma terribile. Le scorse settimane mentre le fotografie di Bebe Vio per Anne Geddes facevano il giro del mondo mi sono ricordata di una bimba morta dall’oggi al domani quando io ero adolescente.  Ed ecco riaffiorare un pensiero banale: raro non significa inesistente.

Il vaccino, disponibile in Italia dal 2014, protegge contro un numero elevato dei ceppi di meningococco B, il sierogruppo più frequente. Il vaccino è stato inserito nel Piano nazionale prevenzione vaccinale 2016-2018. Ad oggi, però, la somministrazione del vaccino, che  a seconda dell’età richiede da due a quattro dosi, non è gratuita o perlomeno non lo è per tutti ovunque. In Emilia Romagna, a partire dal 2017, la vaccinazione dovrebbe essere gratuita almeno per i nuovi nati. Attualmente in regione vaccinare un bambino contro il meningococco B costa 90 euro a dose.  Una cifra che i genitori paiono sempre più disposti a spendere come mostra un articolo recentemente pubblicato sul Corriere di Bologna in cui si legge che sotto le Due Torri nel 2016 sono state somministrate 3000 dosi, il triplo rispetto all’anno precedente.

Rientro a pieno titolo tra i genitori a cui la meningite fa tanta, tanta,  paura e pur sapendo che la vaccinazione non offre un’immunità completa non posso che sperare che venga offerta gratuitamente a un numero sempre maggiore di bambini. Speranza a cui si unisce quella di veder calare il numero di coloro che scelgono di non vaccinare i propri bambini, tema complicato in cui però al momento preferisco non addentrarmi.

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