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MDM e l’astuccio scomparso

MDM e l’astuccio scomparso

MDM, per chi non lo sapesse, è l’acronimo di mamma di merda. A me basta pochissimo per sentirmi una mdm da manuale. Stavolta, però, temo di averla combinata grossa.

Tutto è iniziato ieri pomeriggio quando abbiamo affrontato, con colpevole e consapevole ritardo, il fatidico appuntamento con la preparazione dello zainetto.

Alla ricerca dell’astuccio

Scavando tra i quaderni, ammassati in uno scaffale contro ogni legge della fisica e della famiglia da Mulino Bianco, ho raccattato quaderni, noti a noi “anta” come quadernoni. Un inatteso colpo di fortuna mi ha permesso di trovare, tra gli avanzi degli anni scorsi, i quadretti e le rigature indicate nella mail spedita a giugno dalle maestre e recuperata ieri l’altro grazie al salvataggio di una mamma-amica a cui devo uno Spritz per le informazioni e una serata alle terme per avermi salvata da almeno 25 messaggi sulla chat di classe.

Quando sono riuscita a mettere insieme le copertine verde, rossa, trasparente, rosa, gialla, viola e blu avevo l’autostima alle stelle. Quando ho abbinato al primo colpo copertina-rigaquadrettograndepiccolonomargine mi sentivo pronta a impartire consigli sul gruppo “primogiornodiscuolaserenoefelice”.

Poi l’imprevisto. La catastrofe. La caduta nel girone delle mdm, per giunta in quello delle Mdm che della loro condizione non ne fanno un vanto.

Astuccio non pervenuto. Astuccio scomparso. Astuccio volatilizzato.

“Usa le cose della scatola della cancelleria” avevo detto al pargolo alle prese con gli ultimi compiti delle vacanze. (“Chiamateli compiti per il ritorno a scuola!” ha suggerito la fanciulla numero due, mentre allineava magliette sul letto al grido di “non ho niente da mettermi”)

La squadra ricerca astuccio non si è fatta attendere: ha scandagliato armadi, librerie, armadietto del bagno, armadietto dei detersivi, pensili della cucina, zainetti abbandonati, valigie vaganti, scatole dei giochi e scarpiere. Ma dell’astuccio nessuna traccia.

Mdm e il piano B

A quel punto non poteva che partire il piano B. “Amore andiamo a comprare un nuovo astuccio, che tanto il tuo era vecchiotto”. Alle 18. Alle 18 di domenica. Alle 18 di domenica, il giorno prima dell’inizio della scuola.

Nella mia testa immaginavo un centro commerciale con una corsia piena di astucci tra cui il selvaggio si sarebbe incasinato a scegliere. Ci siamo trovati di fronte a una corsia deserta: due astucci dell’Inter, uno del Milan e qualche bustina glitterata. Tutti vuoti. Insomma dei vecchi cari astucci all-inclusive neppure l’ombra.

L’occhio del selvaggio si intristisce. Non paga del giro a vuoto al supermercato, propongo un secondo tentativo in un altro centro commerciale. Gli scaffali, un tempo pieni, erano stati già presi d’assalto. Per abbassare il livello di mdm nel sangue propongo l’acquisto di un astuccio provvisorio.

Mdm e l’oggetto blu

A dire il vero, si tratta di un oggetto blu, più simile a un portamerenda imbottito che non a un astuccio. “Ci stanno dentro un. sacco di colori” dico agguantando l’ultimo pacco di pennarelli. Il selvaggio guarda schifato il portamerende imbottito e si trincera dietro un “non se ne parla”. Prometto un astuccio completo. Giuro che entro le 18 del giorno successivo avrà un astuccio completo super-accessoriato.

Terrò per me il portamerende imbottito. Come ennesimo porta trucchi anche se non mi trucco quasi mai ma non si sa mai, non è male. Almeno se rimane chiuso in borsa.

Torniamo a casa con il portamerende imbottito. “Cos’è quella roba?” chiede la fanciulla numero due (che ancora non ha scelto la maglietta e è passata a rovistare tra le cose da stirare).

Mdm 2X1

La numero uno si limita a uno sguardo sdegnato. Ha un piede sulla sedia e sopra il piede una borsa del ghiaccio fai da te. Prima che scoprissimo la scomparsa dell’astuccio, nel cercare una maglietta (è l’attività più trendy di questo settembre) ha rimediato un cassetto sul ditone. Teme di non potersi mettere le scarpe e di perdere il primo giorno di scuola.

“Puoi andare con una scarpa e una ciabatta” le dico per rassicurala. Tenta di fulminarmi. Effettivamente, trattandosi del primo giorno di liceo non è un’ideona.

Mesta e sentendomi doppiamente mdm ,riempio il portamerende imbottito con qualsiasi oggetto di cancelleria mi passi sottomano. Il selvaggio rassegnato mi ammonisce “solo per oggi, eh!”.

Meglio approfittare della mattinata per fare un sopralluogo nelle cartolerie. Non credo che reggerei un secondo pomeriggio da mdm causa “astuccio scomparso”.

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