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Pensieri intorno alla giostra

Pensieri intorno alla giostra

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Ti ho vista l’altro giorno: non sei voluta salire sulla giostra. Quando la mamma dell’amica di tua sorella vi ha offerto un giro, eri tentata di salire, magari stavi già pensando se scegliere il cavallo o la zucca di Cenerentola, poi però qualcosa ti ha fermata. E io mi sono spaventata: in quel ripensamento ho visto un piccolissimo tassello d’infanzia andare via per lasciare posto a quella cosa strana che è l’adolescenza e che prima o poi arriverà.

Ancora una volta mi ha assalito quel misto di tenerezza e nostalgia come quest’estate quando davanti allo specchio ti guardavi là dove, presto o tardi, ci sarà il seno. La tenerezza l’ho provata per te: ancora bambina incosciente del passare del tempo che porterà via l’infanzia. La nostalgia, invece, l’ho provata per me: so che mi mancherà tutto questo come già mi mancano le meravigliose banalità della vostra prima infanzia: le poppate, i bacetti bavosi. Oltre alla nostalgia, lo confesso, c’è anche un po’ di paura. Mi ritrovo a leggere con largo anticipo testi sull’adolescenza ma lo so che non arriverò preparata e mi chiedo se sarò all’altezza di quest’altra tappa.

Poi ti vedo andare a dormire con dodici pupazzi, reclamare il bacio della buonanotte e arrabbiarti con le stringhe delle scarpe che non ne vogliono sapere di allacciarsi e tiro un sospirò di sollievo: sei ancora bambina!

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