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Il topino dei dentini

Il topino dei dentini

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A casa mia è sempre passato il topino dei dentini e dunque non ho avuto dubbio alcuno: sarebbe passato anche per le mie figlie. La prima volta che lo abbiamo invitato a casa nostra però le cose non sono proprio filate lisce come l’olio.

Il dentino dondolava da un po’ e la gnoma era impaziente: il suo primo dentino non era ancora caduto e tutte le sue amiche avevano già ricevuto qualche visita del misterioso personaggio. La mattina è uscita di casa con un barattolino in cui mettere il dentino in caso fosse cascato a scuola. Quando è scesa dallo scuolabus il suo sorriso vantava un buchino e in mano teneva il vasetto con il prezioso dentino. Impossibile frenare l’entusiasmo: il dentino doveva essere maternamente ammirato e questo ha richiesto la fuoriuscita dello stesso dal barattolo. Barattolo in cui poi è tornato. A casa il dentino è stato mostrato alla sorella e riposto nel famoso vasetto. Ad un certo punto, però, qualcosa è andato storto.

Quando la nostra vicina di casa ha suonato alla porta la gnoma si è precipitata per mostrare il prezioso trofeo ma quello era sparito. Ci siamo lanciati tutti in una caccia al dentino che però non ne ha voluto sapere di farsi trovare. La gnometta non è riuscita a trattenere le lacrime ma per fortuna ogni tanto le mamme, me compresa, hanno qualche idea geniale.

“Facciamo così, scrivi una letterina al topino per spiegargli cosa è successo. Secondo me capisce, va a cercare il dentino e ti lascia il soldino”. Detto fatto, la letterina è stata scritta e depositata sotto il cuscino. La mattina dopo al suo posto c’erano un soldino e un biglietto del topino con tanto di autoritratto.

Un’altra volta, invece, il topino è stato proprio sbadato. Mi sa tanto che si era distratto a litigare con la fatina dei dentini su facebook. Stavolta la protagonista della vicenda e la gnoma più piccola e il dentino non è il primo ad aver abbandonato la sua gengiva. Perso il dentino la bimba lo avvolge in un fazzolettino e lo ripone diligentemente sotto il guanciale. La mattina si sveglia e scoppia in lacrime: il dentino è ancora lì. La mamma in preda ai sensi di colpa suggerisce di andare a fare colazione e ricontrollare più tardi: forse il topino ha molti piccoli canini da ritirare ed è un po’ in ritardo. Fortunatamente la tesi si rivela corretta: il dentino sparisce e la monetina compare.

Mi sta proprio simpatico il topino dei dentini: trasforma qualcosa che potrebbe far paura in un gioco, un gioco in cui l’attesa ha un ruolo non da poco. Pare che il topino dei dentini sia nato in Spagna dove il Ratoncito Pèrez è protagonista di una favola edita nella seconda metà dell’800.  La fatina dei dentini, invece, è molto diffusa nei paesi anglosassoni. In alcune zone d’Italia, inoltre, il compito di raccogliere i dentini da latte e lasciare una piccola ricompensa ai bambini è affidato a Sant’Apolonia, probabilmente perchè secondo la tradizione a questa martire, vissuta nel III secolo, furono strappati i denti.

Tradizioni analoghe legate alla caduta dei denti da latte esistono in molte culture quasi a dimostrare l’importanza di quello che può essere considerato una sorta di rito di passaggio.

2 pensieri su “Il topino dei dentini

  1. So che dovrei solo emozionarmi (e infatti mi sono emozionata, perché questa cosa dei bimbi che aspettano il topino è squisita), ma mi hai fatto anche ridere, e non poco! Un applauso, comunque, per come hai salvato le situazioni. E che tenerezza, queste storie…

    1. Lieta di averti strappato una risata. Se ci ripenso rido anche io ( di nascosto però): sul momento sono piccole emergenze e poi si ride con la speranza che anche loro ne conservino il ricordo per ridere ancora un po’

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