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Indovina chi viene a cena?

Indovina chi viene a cena?

gnomi in cucina

C’era fermento qualche sera fa tra i selvaggi. La gnoma numero uno ha riordinato spontaneamente la sua stanza e parte del soggiorno. La gnoma numero due e il piccolo selvaggio l’hanno seguita a ruota. La gnoma maggiore ha voluto preparare qualcosa con le sue mani e gli altri due non si sono tirati indietro. Quando li ho visti  insieme infilzare spiedini di frutta senza far danni , mi sono illusa, anche se per poco, di avere una famiglia da spot pubblicitario. Ovviamente mentre io sognavo il selvaggio si ingozzava di fragole. “Smettila che servono per fare gli spiedini che stasera vengono Arcanda, Piwi e Bobak!” lo ha ripreso sua sorella, vestendo insolitamente i panni di colei che cerca di riportare l’ordine.

Era da tempo che la gnoma aspettava l’arrivo di Arcanda&Co. Che per lei fosse una cosa importante lo abbiamo capito dal modo in cui ha vissuto l’attesa, prima con l’occhio allo scorrere dei giorni della settimana poi alle lancette dell’orologio. E quando Arcanda e gli altri sono arrivati si è precipitata per le scale, seguita dagli altri due, per andargli incontro. I bambini aspettano e accolgono in quel modo solo solo i “grandi” a cui vogliono bene e di cui sanno di potersi fidare.  Un’accoglienza così lei la riserva solo a chi la fa divertire, a chi le dedica del tempo, a chi gioca con lei…a chi le regala  risate, proposte, esperienze, idee.

Nonostante siano passati degli anni dall’ultima volta che abbiamo indossato l’uniforme lo scautismo continuiamo a portarcelo dentro e forse è anche un po’ per questo che abbiamo accolto la proposta di invitare i capi a cena da noi. La serata è trascorsa piacevolmente lasciando dietro di se una scia di allegria. Per una sera casa nostra si è riempita di parole che per anni hanno riempito le nostre vite: route, coca, servizio, lupetti, coccinelle, campo estivo, rover, scolte, reparto, sede…

Quando a fine serata Arcanda, Piwi, Bobak e Ritmi sono andati via, non prima di essersi esibiti, causa insistenza paterna, in una “ninna nanna” in stile L/C, in casa regnava una strana allegria. La gnoma numero uno, per ora l’unica coccinella in famiglia, era raggiante. E anche io ero felice. Felice per il grande dono che quei ragazzi e quelle ragazze stanno facendo a mia figlia.

Quando abbiamo deciso di iscrivere Giuditta agli scout lo abbiamo fatto per proporle un’esperienza che noi ricordiamo con gioia. Mi piace pensarlo come un regalo, un regalo che abbiamo ricevuto prima di lei e che per un po’ abbiamo donato ad altri bambini e ragazzi. La fanciulla sembra gradire e noi non possiamo che esserne felici.  Questo però è un regalo strano che richiede tante mani. Si tratta di un  regalo che la gnoma non potrebbe vivere senza  quei ragazzi e quelle ragazze e senza tutti i capi di ogni età. Ma in fin dei conti il bello è proprio questo: il donare ciò che si è ricevuto, un circolo virtuoso che alimenta il grande gioco dello scautismo.

E per finire…GRAZIE!

 

 

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