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Masua: tuffi e Pan di Zucchero

Masua: tuffi e Pan di Zucchero

Piccola e riparata dal vento, la spiaggia di Masua è una di quelle in cui ci rifuggiamo quando il Maestrale batte forte sul lungo litorale che va da Fontanamare a Porto Paglia. Le bambine e il selvaggio l’adorano: a renderla così attraente è il piccolo molo da cui ci si può tuffare. Io, invece, amo la vista che lo stesso molo offre su Pan di Zucchero. La spiaggia, e lo si vede molto prima di raggiungere il parcheggio, è circondata dai resti della miniera di Masua. Questa frazione di Iglesias è stata a lungo legata a doppio filo all’attività estrattiva e il rudere di un vecchio magazzino sulla spiaggia gli conferisce un fascino antico.

La piccola piattaforma di cemento – oggi affollata da bambini, ragazzi e amanti dei tuffi di ogni età- era un punto d’attracco, utilizzato come  d’imbarco del minerale che da qui partiva alla volta di Carloforte. Il molo è stato ristrutturato qualche anno fa e chi si diletta con i tuffi, oggi, può risalire da una comoda scaletta che ha sostituito quella arrugginita della mia infanzia, quando la vera impresa non era buttarsi in acqua ma camminare sulla superficie irregolare del pontile. Uguali sono rimasti, invece, i vecchi piloni in cemento, usati come trampolini dai più intrepidi ma non ancora “scalati dalle gnome” che su questo molo possono trascorrere delle ore senza stancarsi di tuffarsi a “bomba” o di esibirsi in sonore “spanciate”.

Girate le spalle ai tuffatori ci si ritrova ad ammirare lo splendore di Pan di Zucchero, un grande faraglione calcareo che pare debba il suo nome ad una somiglianza con un omonimo colle che sovrasta Rio de Janeiro. Alto 133 metri, l’isolotto, visto dalla spiaggia, assomiglia ad un enorme belva accovacciata, una sorta di guardiano di questo tratto di costa della Sardegna sud-occidentale.

Sulla spiaggia c’è un piccolo lido e soprattutto la possibilità di escursioni in gommone. I ricordi suggeriscono di consigliare almeno quella per raggiungere il grande faraglione e fare un bagno nelle acque che lo circondano.

Se arrivate da Iglesias, lo spettacolo inizia molto prima di arrivare in spiaggia: i tornanti si rincorrono, svelando viste favolose. Sempre che non siate al volante, non distogliete lo sguardo dal mare: vedrete le rocce scure, tendenti al viola e a tratti coperte di verde raggiungere il mare e riflettersi nel blu in uno strepitoso gioco di colori. Incantevoli e spettacolari anche gli scorci che si possono ammirare arrivando da Buggerru.

Non lontano dalla spiaggia c’è Porto Flavia: nel primo novecento era un piccolo capolavoro d’ingegneria, oggi permette di scoprire un pezzetto della lunga storia mineraria di questa terra e di godere di un panorama strepitoso. Chi lascia la spiaggia poco prima del tramonto non può esimersi dal percorrere la passeggiata panoramica di Nebida: il panorama al calar del sole è uno di quelli che non si dimenticano facilmente. E anche durante il resto della giornata non può lasciare indifferenti.

2 pensieri su “Masua: tuffi e Pan di Zucchero

  1. Hahaha, pensavo che il Pan di Zucchero fosse da mangiare, ma non è male neanche il faraglione! Anche i miei ragazzi adorano le spiagge dove c’è spazio per i tuffi!

    1. …ti assicuro che anche strafogarsi di dolcetti davanti al faraglione potrebbe essere un’ipotesi percorribile! W i bambini che amano i tuffi! A presto!

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