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Coccinelle che volano a distanza

Coccinelle che volano a distanza

Si chiama Volare a distanza ed è il gruppo che Arcanda&Co hannno creato per proseguire le attività del cerchio in questo tempo strano e sospeso. Si tratta anche dell’unico gruppo whatsapp delle mie figlie in cui metto il naso con una certa costanza. La fanciulla non ha un suo telefono ma è soprattutto la curiosità che mi spinge a sbirciare.

Le mani abili di vecchi lupi (esiste un gruppo parallelo per il branco) e coccinelle anziane si esprimono in video realizzati con la maestria di navigati videomaker. Più volte a settimana Arcanda, Akela e gli altri dialogano a distanza e oggetti misteriosi rimbalzano, inquadratura dopo inquadratura, di casa in casa per raggiungere fratellini e sorelline. La domenica, arriva puntuale, anche un commento al Vangelo e uno spunto per la preghiera in famiglia.

Il gruppo rimane attivo nel fine settimana e tutti pomeriggi dopo le 17, un’accortezza non da poco in un momento in cui le chat sono più attive che mai. Vecchi lupi e coccinelle anziane propongono piccole attività e invitano fratellini e sorelline a raccontare un po’ delle loro giornate. Finora ci sono state, ad esempio, una “caccia all’alce domestico”, la sfilata dei calzini spaiati in occasione della giornata mondiale delle persone con sindrome di Down, una proposta per il giardinaggio e una “gara” di risvegli.

Tutte le attività proposte devono essere realizzate in casa e gli unici sconfinamenti ammessi sono quelli in terrazza o sul balcone. Il bello, secondo me, è che nessuna delle proposte vuole imitare o sostituire le avventure che possono essere vissute in tana o in uscita. Il gruppo serve soprattutto a tenere accese le relazioni, quelle tra i bambini e quelle tra capi e bambini. Il tutto con una generosa spruzzata di gioia e leggerezza.

Ormai non mi perdo un video e si vede al primo sguardo che dietro ogni proposta c’è tanta cura. La stessa che viene riposta nel preparare le “avventure” di sempre, quella di chi fa per e con gli altri ed è felice di farlo.

“Che io veda, ami e serva te in tutti i miei fratelli, ma particolarmente in coloro che mi hai affidati” recita la preghiera del capo. E non c’è proposta che arrivi in chat, in cui, da genitore, io non veda questo desiderio di “servire” in chi con fantasia e impegno contribuiscea rendere più lievi queste giornate. Non so se la fanciulla ricorderà queste piccole attività al pari di quelle delle vdc, quel che so è che appena potrò farlo di persona, ringrazierò chi le propone. E, ne sono certa, in quella chat allegramente caotica ci sta anche il segno del Capo.

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