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Smarrimento in Zona Rossa

Smarrimento in Zona Rossa

Arrieccoci! Siamo in zona rossa. Da una settimana a questa parte sembra di aver fatto un brutto balzo all’indietro. Come quando a Monopoli viene fuori la carta imprevisti che ti spedisce in prigione senza passare dal via.

Siamo in Zona Rossa. Non è proprio un lockdown ma ci si avvicina. La zona Rossa è zona rossa e se vuoi conoscere per filo e per segno le sue regole devi pazientemente leggere le faq del comune, sperando che non cozzino con quelle della regione o del dpcm. In caso di incongruenze puoi giocare a sasso-carta-forbice, sperando di aver ben compreso la gerarchia delle ordinanze.

L’unica cosa certa in questo momento è anche quella che più ci riporta allo scorso anno: la chiusura delle scuole. “Sono solo tre settimane” mi ripeto ad oltranza. “Sono solo tre settimane” ripeto a chicchessia. “Speriamo” mi risponde chicchessia. E nelle risposte leggo il sottotitolo “povera illusa”.

Già! “Speriamo siano solo tre settimane” e “non saranno solo tre settimane” sono due frasi ricorrenti: nelle chat di classe, al supermercato, a tavola.

Se l’anno scorso oscillavo, stavolta mi sento smarrita. Svanita la tensione emotiva dello scorso anno, resta un senso di smarrimento. Unito a un certo “scazzo” (Si può scrivere scazzo in un blog mammesco?)

Si sta ripetendo una situazione che detesto: non so che pesci pigliare. Mettete un po’ di “cerco di capire tutti”, aggiungete un generoso tocco di “inutile che mi inondiate di numeri che tanto non li so leggere” e condite con abbondante “ci sono altre soluzioni?” e lo smarrimento è servito.

E da questo stato di smarrimento guardo con un pizzico di invidia chi ha le idee chiare. Ammiro allo stesso tempo chi, spaventato dai nuovi numeri del virus, ha tirato un sospiro di sollievo per la chiusura delle scuole e chi è pronto a fare le barricate per riaprirle il più presto possibile. Ammiro chi giustifica ogni nuova restrizione e chi sa di chi è la colpa. I negazionisti, quelli no, non li invidio neppure un po’.

Insomma, capisco di capire sempre meno. O, giusto per darmi un tono, “so di non sapere” (che fa sempre il suo effetto).

E mentre mi perdo nelle mie incomprensioni, tutt’intorno è un provare microfoni, avviare telecamere, spegnere microfoni, spegnere telecamere, cambiare inquadrature, regolare volumi. Insomma una roba che manco in redazione durante le dirette elettorali.

La chiamano Dad o Ddi. Pare siano due robe diverse. Non ho capito la differenza. E il naufragar non m’è dolce in questa confusione.

7 pensieri su “Smarrimento in Zona Rossa

  1. Come ti capisco! Noi abbiamo già fatto una settimana di DAD e a me sembra un bruttissimo dejà vu. Devo dire che ripercorrere tutto sia psicologicamente snervante. Anche perché anche un anno fa si era parlato di sole due settimane. So già che non saranno solo due. Anche perché anche se qui a Bologna siamo chiusi da una settimana, i numeri sono in continuo aumento. Spero a questo punto che sia solo fino a Pasqua! Unica cosa che è migliorata è che a questo giro anche il mio bimbo alle elementari ha l’orario quasi completo online mentre l’anno scorso faceva solo un paio d’ore al giorno. Ammetto che per lui è faticoso, ma almeno per noi genitori va un po’ meglio.

    1. Non sapevo che anche tu stessi a Bologna! Anche il selvaggio quest’anno fa tre ore al giorno… ma fa una gran fatica a stare davanti allo schermo… e un continuo toccare tutti i tasti…Santa Curiosità ?

  2. Credo che per le mamme di piccolini in Dad la vita sia particolarmente dura rispetto ad esempio a me che ho una figlia adolescente che è ormai diventata un tutt’uno con il pc abilissima in tutte le funzioni richieste. Cosa dire? tanta solidarietà e tanta speranza che tutto questo possa almeno attenuarsi perché parlare di finire è decisamente troppo azzardato. Parola d’ordine: resistere

  3. Ciao, batti 5 per la zona rossa, anch’io della provincia di Bologna, e anch’io ora mi sento se non smarrita, sconfortata, sebbene faccia parte di quelli che pensano che meglio chiudere, anzi, che sarebbe stato meglio farlo prima, per riaprire prima e goderci cosi’ la bella stagione..o almeno sperarlo. E soprattutto sperando di non vanificare questa campagna vaccinale, già rallentata… Comincio a essere stanca di tutte le voci, le polemiche, le opinioni, troppo rumore, e ad avere una voglia sfrenata di andare altrove, che vedere un panorama nuovo mi distrarebbe da tutto quello che mi da fastidio.. sì, sento che il mio equilibrio umorale sta diventando ancora più precario..
    Fortunatamente mia figlia è adolescente e si organizza in autonomia con la dad, è abbastanza assennata e segue le regole per cui sicuramente ho un peso di meno rispetto a quelli con i bambini piccoli da seguire, e fortunatamente vivo in mezzo al verde e sai cosa sto facendo in questo periodo? sto cercando di trovare delle nuove abitudini che mi ricarichino, non è semplice, ma per esempio da qualche giorno prendo la bicicletta e vado in giro per la campagna a vedere primavera che irrompe e questo, ti diro’ sento che mi fa bene!

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