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Adotta un nonno, un anno di legami intergenerazionali a distanza.

Adotta un nonno, un anno di legami intergenerazionali a distanza.

Telefonate, regali di Natale, uova e colombe pasquali. Sono questi i fiori e i frutti di tante amicizie intergenerazionali nate grazie all’iniziativa “Adotta un nonno” lanciata quasi un anno fa dalle Acli Bolognesi.

Attenzione però: dolci e regali sono solo la parte visibile di tante relazioni, nate e coltivate da bambini e anziani in questi lunghi mesi di pandemia.

“Tutto è nato dall’incontro quasi casuale con Silvia Cocchi dell’ufficio scuola della Curia. Ci stavamo sentendo per un progetto congelato dalla pandemia e ci siamo rese conto che gli anziani e i bambini, dopo qualche settimana di lockdown, soffrivano di solitudine. Silvia aveva saputo di tanti bambini tristi a causa dell’isolamento e il nostro servizio di assistenza psicologica stava ricevendo tante telefonate di anziani, che esprimevano il bisogno di parlare semplicemente per avere un po’ di compagnia.” racconta la presidente provinciale Chiara Pazzaglia.

Adotta un nonno in pandemia

Il morale a terra dei bambini e la solitudine degli anziani ha fatto scoccare la scintilla del progetto Adotta un nonno: legare i disagi di due generazioni, le due generazioni anagraficamente più distanti, avrebbe potuto permettere di alleviarli entrambi.

Abbiamo pensato di mettere in contatto telefonico bambini e nonni. In poco tempo siamo riusciti a creare 20 coppie. I bambini delle scuole paritarie chiamavano gli anziani e le telefonate hanno finito con il coinvolgere intere famiglie” spiega Pazzaglia.

A queste 20 coppie se ne sono poi aggiunte un’altra decina, formate da anziani fragili, segnalati dai servizi sociali di un quartiere cittadino, e studenti universitari fuori sede. I primi avevano dovuto rinunciare alle occasioni di incontro offerte dai centri anziani, i secondi stavano vivendo con apprensione la lontananza da casa. Alcuni avevano appena perso un nonno o una nonna, a causa del Covid, e il dolore aveva acceso o rinforzato il desiderio di offrire un contributo anche piccolo in favore degli anziani soli.

“A luglio, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, siamo riusciti a far incontrare nonni e ragazzi al parco del velodromo. É stato un momento molto commovente: alcuni si erano scambiati delle foto, ma altri si erano sentiti solo per telefono senza mai vedersi prima” racconta ancora la presidente delle Acli.

Adotta un nonno ha ispirato progetti analoghi in molte città italiane. A Bologna i bambini e i ragazzi coinvolti nella fase iniziale del progetto hanno coinvolto, a loro volta, amici e compagni di classe. Tanti dei rapporti telefonici instaurati la scorsa primavera sono proseguiti e più d’uno continua ancora adesso.

Adotta un nonno, Natale 2020

“Qualche settimana prima di Natale – racconta ancora Pazzaglia – diversi bambini hanno espresso il desiderio di far avere un piccolo regalo ai loro nonni telefonici. Questo desiderio, in sintonia con l’invito a prendersi cura degli anziani soli, espresso più volte dal cardinale Matteo Zuppi, ha spinto le Acli a lanciare un appello alla città.

Le Acli hanno chiesto ai bambini un regalo per i 215 anziani della casa di riposo Sant’Anna e grandi e piccini hanno risposto con oltre 2000 pacchetti che, in tre settimane, hanno trasformato la sede di via Lame in una sorta di succursale del magazzino di Babbo Natale. “C’erano sciarpe fatte a mano e tisane. Abbiamo ricevuto moltissime telefonate da persone di ogni età che ci chiedevano se gli anziani avrebbero potuto mangiare dolci e cioccolata” prosegue Pazzaglia.

Quasi tutti i regali, consegnati, visto il numero, anche agli ospiti di altre case di risposo, sono stati accompagnati da un biglietto con il numero di telefono del donatore e questo ha fatto nascere numerosi rapporti a distanza. Alcuni sono venuti alla luce in questi giorni, durante la consegna delle colombe e delle uova pasquali, ultimo atto, per ora, del progetto Adotta un nonno.

Adotta un nonno, Pasqua 2021

Consegna di uova e colombe all’istituto Sant’Anna e Santa Caterina

Abbiamo scoperto con grande gioia e meraviglia che alcuni anziani, dopo aver contattato chi aveva preparato il loro regalo, hanno ricevuto delle telefonate settimanali. Atri, invece, hanno ricevuto delle e-mail, recapitate settimanalmente alla segreteria della struttura, stampate e lette e rilette più volte. Se la mail tardava ad arrivare gli anziani preoccupati chiedevano alla reception di contattare il loro corrispondete per accertarsi che stesse bene” spiega con un filo di commozione Pazzaglia.

Le Acli hanno raccolto 200 colombe, 60 delle quali donate da un anonimo benefattore, e 80 uova di Pasqua. Una parte sono state consegnate agli ospiti di Casa Sant’Anna. La speranza è che possano lenire almeno un po’ i malumori degli anziani costretti per il secondo anno consecutivo a trascorrere la Pasqua lontano dai loro familiari.

Oltre alle uova e alle colombe ricevute grazie al progetto Adotta un nonno, alla RSA di via Pizzardi ne sono state consegnate altre da parte di tanti cittadini e residenti del quartiere.

Piccoli gesti di vicinanza che fanno intravedere un cambiamento culturale e una rinnovata attenzione verso gli anziani, specie coloro che per motivi di salute non possono essere assistiti in famiglia o a casa propria.

Consegna di uova e colombe all’Istituto San Giuseppe

Una seconda consegna di doni pasquali è stata recapitata alle suore di San Giuseppe, che ospitano persone in situazione di forte disagio e vivono di carità. “Abbiamo fatto una consegna a sorpresa e le suore sono rimaste molto stupite. Ci hanno accolto come un segno della Provvidenza, visto che nei giorni precedenti avevano recitato una novena al loro Santo patrono perché si erano accorte di non avere uova e colombe da offrire ai loro assistiti

Adotta un nonno continua…

Tra qualche giorno gli anziani scarteranno uova e colombe ricevute in dono, intanto le Acli pensano già alla prossima estate. “Situazione sanitaria permettendo, ci piacerebbe far incontrare gli ospiti dell’Istituto Sant’Anna con i bambini delle scuole paritarie” spiega la presidente. “ Si potrebbe utilizzare il grande giardino della struttura per degli incontri a cadenza settimanale”

Un secondo progetto punta, invece, sulle relazioni a distanza. ” Chiederemo ai bambini che trascorreranno le vacanze fuori città di spedire una cartolina ai loro nonni putativi” anticipa ancora la presidente. Nella sua voce si scorge la preoccupazione per l’andamento della pandemia, la gioia di aver contribuito a far nascere dei legami e la speranza che questi si rafforzino e accompagnino la quotidianità anche quando mascherine e distanziamento saranno soltanto un ricordo.

6 pensieri su “Adotta un nonno, un anno di legami intergenerazionali a distanza.

  1. È un‘iniziativa fantastica, che dovrebbe continuare oltre la pandemia. L’incontro tra generazioni è un bene prezioso e va coltivato con cura.

  2. Queste sono le iniziative che mi piacciono tanto. Riuscire a legare persone distanti, che non si conoscono ma che hanno in comune la solitudine ed il disagio dovuti alla pandemia è stato ed è tuttora un’idea bellissima. Sono anche felice della “riscoperta” della preziosità del legame con gli anziani, nostri custodi straordinari del passato ma anche ispirazione del futuro.
    Maria Domenica

  3. Iniziativa stupenda. Qui in Australia stanno testando un paio di progetti in cui accoppiare anziani delle case di riposo ai bambini dell’asilo in un unico edificio. Per ora sta andando benissimo!

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