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Casa Comerci: il Magliocco Canino e nonna Rosina

Casa Comerci: il Magliocco Canino e nonna Rosina

Badia di Nicotera è un piccolo paesino nell’entroterra di Vibo Valentia. Qui, sospesa tra il mare e il monte Poro, Casa Comerci, azienda vinicola nata alla fine dell’800, è tornata a nuova vita a inizio millennio, grazie alla passione di Domenicantonio Silipo.

II Libici, vino dirompente come il vento da cui prende il nome, è stato appena inserito nell’edizione 2021 della Guida Veronelli, una delle più apprezzate dagli amanti della cultura vinicola. 

Si tratta di un Magliocco Canino, coltivato nella vigna che conquista l’occhio di chiunque entri in azienda. 

Casa Comerci, vigna in agosto

In estate i clienti della cantina possono essere accolti dal vociare dei nipoti di Domenicantonio che giocano sulla grande terrazza affacciata sul golfo, sguazzano in piscina o attraversano i filari per raggiungere il limone ai margini della vigna. La storia di questa cantina e dei suoi vini, infatti, è profondamente intrecciata a quella della famiglia. 

Rosina Comerci

Sul vialetto che conduce a Casa Comerci, a pochi passi dall’ingresso della cantina, c’è una grande scultura rotante, intitolata “Generazioni”. É stata realizzata da Romano Pelloni, artista di Carpi, città emiliana in cui il padre di Domenicantonio, Salvatore, si trasferì con la sua famiglia. 

La scultura racconta, metaforicamente, il legame con la terra e quello tra le persone che ne hanno coltivato e colto i frutti. Tra queste spicca Rosina, la nonna di Domenicantonio. Aveva ereditato dal padre Francesco, fondatore dell’azienda, la passione per le viti e il vino. Ironia della sorte, aveva poi sposato il bottaio del paese, Domenicantonio Silipo. 

Rimasta vedova in giovane età e con sette figli a cui pensare, Rosina, che aveva sempre tenuto i conti del padre e del marito, ha continuato ad occuparsi della vigna e dei terreni ereditati in un altro paese a 20 km di distanza. “Andava a piedi da sola, non aveva certo paura. Mostrava un carattere forte, aveva una personalità spiccata come si dice la abbiano le persone con i capelli rossi. Ma sotto questa energia c’era una tenerezza straordinaria – racconta Domenicantonio – era una donna dura dal cuore tenero, particolarmente legata a mio padre, il più piccolo dei suo figli”. 

…tra la via Emilia e il Monte Poro

Nicotera e il Tirreno

Una volta divenuto avvocato, Salvatore ha lasciato la Calabria alla volta dell’Emilia tornando, però, ogni anno alle pendici del Poro per fare il vino. Una passione lasciata in eredità al figlio Domenicantonio che ha ridato vita all’azienda, ampliando le vigne e trasformando i grappoli in vini sempre più apprezzati dagli addetti ai lavori.

Ho sentito questa storia per la prima volta diversi anni fa proprio, davanti alla porta della cantina. Ascoltare Domenicantonio narrare la storia dell’azienda di famiglia equivale a sfogliare un album di vecchie fotografie, tanto il racconto è appassionato e evocativo. 

I tralci della vicina vigna richiamano alla mente quelli di tanti anni prima, quando ad occuparsi del vino era Rosina. Anche allora nelle vigne antistanti alla grande casa di famiglia veniva coltivato il magliocco canino.

Casa Comerci e il Magliocco Canino

Casa Comerci

Il Magliocco Canino è un vitigno autoctono che la famiglia Silipo oggi vinifica in purezza, una scelta in controtendenza rispetto al passato. Per decenni, infatti, il magliocco canino è stato usato come vino da taglio.   

Rosina  ne stemperava acidità e tannini con il magliocco dolce, un’altra varietà di antiche origini greche, coltivata in queste terre. “Negli anni’ 30 Gallinari, azienda di Reggio Emilia che aveva come core business la produzione di carri ferroviari, costruì una cantina verticale a Nicotera. Il piccolo edificio – racconta ancora Domenicantonio – è tuttora visibile lungo la strada che porta alla stazione. Il magliocco canino veniva venduto a Gallinari e, dopo essere stato lavorato, veniva spedito in Francia e in Inghilterra come vino da taglio” 

Fino a qualche decennio fa, a Nicotera si poteva sentire qualche anziano raccontare di quando si “portava l’uva a Gallinari”. La coltivazione del magliocco, come uva da taglio, era così radicata nell’economia del luogo da essere rimasta a lungo nei ricordi e nella lingua. Successivamente molti viticoltori lo sostituirono con il più redditizio Gaglioppo, base del Cirò.

La scelta di vinificare il magliocco canino in purezza unisce il recupero di una tradizione secolare a tecniche moderne e alla vocazione al biologico. 

Paccheri con pesce spada e Refulu di Casa Comerci

Io non sono una grande esperta di vini e tra quelli di Casa Comerci ho un debole per il Refulu, un greco bianco, ma difficilmente mi stancherò di sentire raccontare di nonna Rosina e del magliocco canino.

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