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Stella e i calzini spaiati

Stella e i calzini spaiati

Essendo, come me, una fedele seguace della giornata dei calzini spaiati, Stella ha proposto un’attività a tema ai bambini e alle bambine della sua nuova prima. Giovedì li ha invitati a realizzare una ghirlanda di calzini colorati, tutti diversi, come quelli appesi ad asciugare al sole dopo essere stati scompigliati dal vento.

Venerdì, invece, è stata la volta de La filastrocca delle differenze di Bruno Tognolini. Una filastrocca che inizia con un energico “tu non sei come me” e termina con un inno all’unicità di ciascuno. Il dialogo che ne è seguito ha lasciato, Stella di stucco. Interrogati sulle diversità i bambini e le bambine hanno spaziato dal classico duo “cane e gatto” al più esotico “giraffa e leone”.

Invitati a cogliere delle differenze tra loro, hanno dato il meglio di sé. “Lui ha la maglia arancione, io gialla”. “Io ho la frangia, lei le trecce”. E via di questo passo fino a un must che non conosce generazioni: “lui è della Juve, io del Napoli”. Insomma, delle differenze che aveva in mente Stella, non ne è venuta a galla nemmeno mezza.

Calzini spaiati 2022

Calzini spaiati: i bambini e le differenze

Insomma, la lezione sulle differenze non è naufragata ma sicuramente ha preso una rotta diversa da quella tracciata dalla nostra maestra per caso. E in fin dei conti non poteva che andare così e probabilmente è un bene che le differenze percepite dai bambini siano differenti rispetto a quelle dei grandi.

Ma forse non può che essere così per dei bambini che fin dal nido hanno trascorso le loro giornate circondati da coetanei con la pelle di ogni sfumatura, dal bianco latte all’ebano. Bambini per cui la presenza del compagno che non parla ma si esprime con pochi e semplici gesti è una cosa consueta. Bambini che sanno di essere bambini e tutto il resto conta poco.

Clazini spaiati: pecore, giraffe e pallini

A questo punto resta da capire se Stella si sia pentita di aver “celebrato” questa ricorrenza, nata proprio in una scuola, con i suoi piccoli alunni. Beh, la risposta è no. Non solo ha imparato qualcosa in più dei bimbi e delle bimbe con cui trascorre diverse ore al giorno ma ha capito perchè questa giornata, con la sua allegra leggerezza, piaccia tanto ai grandi. E chissà, magari un giorno il ricordo tornerà utile anche a quei bambini che per ora, per fortuna, si considerano “solo” bambini.

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