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Su Mannau, quasi un viaggio al centro della terra

Su Mannau, quasi un viaggio al centro della terra

 

img_3127Le scale a spirale sembrano portarci al centro della terra. Le gnome e lo gnometto non hanno ancora letto “Viaggio al centro della terra”. Se lo faranno chissà se tornerà loro in mente la visita alle grotte di Su Mannau. 

Era da tempo che volevo portare le bimbe in queste grotte. Appena fuori Flumini, nel mio stupendo sud ovest Sardegna, quello di Su Mannau è uno dei più affascinati percorsi turistici in un complesso carsico. Scale e passerelle ci conducono sempre più in basso tra pozzi, colonne, corsi d’acqua e laghetti.  Le gnome, svegliate di soprassalto e catapultate, dopo una giornata di mare, dai seggiolini auto alla grotta, seguono la guida con curiosità. Il piccoletto ripete ad oltranza “grotta” e “no tocca”. La visita dura poco più di un’ora durante la quale, oltre ad ammirare questa meraviglia della natura, guardo con un po’ d’invidia la guida e aggiungo tra le cose non (ancora) fatte un corso di speleologia. Le gnome ascoltano con attenzione le spiegazioni, dettagliate e puntuali, di ogni ambiente e guardano con occhi sgranati “la maestra della grotta” quando racconta di passaggi da affrontare a carponi, immersioni ed esplorazioni dei rami ancora poco noti di questo paradiso.

Un’antica leggenda vuole che le grotte prendano il nome da Mannau, una creatura disprezzata dal padre per il suo grande cuore e rinchiusa nelle profondità della terra dagli uomini spaventati dal suo terribile aspetto. Mannau era amico della Luna e fu lei ad addobbare la grotta in cui era stato confinato con colonne, stalattiti e stalagmiti. Tanta fu la gratitudine della creatura che le sue lacrime di gioia generarono un lago, un fiume e una sorgente d’acqua pura. Nonostante gli uomini pentiti vollero liberarlo, Mannau scelse di continuare ad abitare nella grotta e lì dimora tutt’ora. Non siamo stati così fortunati da incontrarlo anche perché pare preferisca la solitudine, la sua casa, però ha lasciato nelle gnome uno splendido ricordo, visto che, ad oltre un anno dalla visita, continuano a chiedere il nome del “signore che abita nella grotta con le scale”

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